Corsi attivati dall'UNITRE di Alcamo nell'Anno Accademico 2017 - 2018

 

 Cultura ClassicaStoriaAntropol. CulturaleLetteraturaCultura interdisciplinareDinast. imprend. in Sicilia
Educaz diritti umaniArcheologiaStoria del cinemaGiornalismo
MuseografiaMedicinaBotanica


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Cultura Classica

 

Nel mondo dei classici

- essere felici secondo Epicuro -

Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza  della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell'animo nostro.

                                                                        (Epicuro)

Docente: prof. Francesco Benenati

Lucrezio      Orazio

L’uomo continua a porsi da sempre le stesse domande:

Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?

Cerca risposte esaustive e definitive che però non esistono.

Infatti se guardiamo con l’occhio della scienza:

cos’è la vita, il cosmo, l’uomo, ridotto a cieca combinazione di atomi?

Un essere senza speranza, un essere in balia del dolore.

Eppure Epicuro parte dall’atomismo di Democrito per costruire un sistema di vita logico e razionale, capace di rendere l’uomo libero e felice.

 

Noi troveremo nei due poeti romani due diverse interpretazioni del suo pensiero alla ricerca della felicità, fine ultimo delle umane vicende e comunque, nel bene e nel male, volano dell’ esistenza.

 

LUCREZIO –              interpreta l’epicureismo radicalmente,

                                  vuole insegnare ai romani il segreto della felicità. ... e muore suicida

 

ORAZIO -                   lo interpreta moderatamente (“carpe diem” )

                              e, seguendo il buonsenso comune,

                                    argutamente si gode la vita

 

Con gli autori greci tratteremo della felicità attraverso le

 

GRANDI STORIE D’AMORE senza tempo

 Ero e Leandro, Protesilao e Laodamia, Piramo e Tisbe, (filosofia a parte, il mondo greco aveva già capito tutto legando Eros e Tanatos)

Insomma … la felicità passa spesso per l’amore, ma questo è una malattia “bella”, se non fosse che

“Non c’è cura per l’amore, ma l’amore è la cura di tutti i mali” 

 

 

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Storia

 

Storia della Sicilia, dei siciliani e della sicilianità

Docente: prof. Stefano Milotta

sicilia 

Il corso di quest’anno verterà sul periodo storico che va dal Seicento al 1713, anno in cui ebbe termine la dominazione spagnola in Sicilia.

La Spagna, in seguito alla sconfitta subita nella guerra per la successione al suo trono, dovette cedere la Sicilia a Vittorio Amedeo di Savoia; questi, a sua volta, dopo sette anni, la passò all’Austria in cambio della Sardegna.

Nel 1735 l’isola fu riconquistata dagli Spagnoli, ed entrò a far parte del Regno delle due Sicilie,  uno Stato indipendente, presieduto da un Borbone, figlio del re di Spagna.

Di tali vicende i Siciliani subirono gli effetti, senza avere esercitato alcun ruolo attivo. Non a tutti, comunque, toccò la stessa sorte: alcuni furono oppressi da eccessiva tassazione, peste, carestie… altri attuarono la rifeudalizzazione e costruirono palazzi e chiese secondo i canoni del fasto barocco.

A conclusione della lunga dominazione spagnola (durata quattro secoli), faremo un bilancio sulle condizioni della società siciliana sotto gli Spagnoli e su quanto essa sia stata permeata dal cosiddetto spagnolismo.

Ci occuperemo della progressiva riduzione del siciliano da lingua colta a dialetto. Esamineremo le classi sociali, le condizioni della Chiesa siciliana post-tridentina, il brigantaggio…

Trattando dell’influenza spagnola, cercheremo di capire quanto gli aspetti deteriori, solitamente attribuiti ai Siciliani e ai meridionali, fossero presenti nella Sicilia sotto la dominazione spagnola, quanto essi siano da attribuire ai dominatori e quanto agli stessi Siciliani; quanto essi fossero comuni agli altri Italiani nello stesso periodo e quale ne sia stata l’origine.

La presentazione sarà, come nei precedenti incontri, impostata in modo problematico, al fine di stimolare la partecipazione attiva dei soci dell’UNITRE.

Il corso sarà così articolato: Il Seicento; Dagli Spagnoli ai Borboni; La società siciliana sotto gli Spagnoli; Spagnolismo e identità siciliana.

 

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Antrop. Culturale

L’uomo creatore

del mondo materiale  e “metafisico”

(Il mondo, un mondo, tanti mondi)

Docente: prof. Filippo Longo

antropologia

 

1)     INCONTRO INTRODUTTIVO SULLA NATURA DELLA ANTROPOLOGIA

-        Oggetto e metodo dell’antropologia: Scienze naturali, scienze umane e scienze sociali, etnografia, etnologia e antropologia (fisica, culturale, spontanea, scientifica); la ricerca sul campo, osservazione distaccata e osservazione partecipante.

-        Come, quando e perché nasce l’interesse antropologico.

-       Storia delle correnti antropologiche: l’impronta evoluzionistica, i classici, gli strutturalisti, i programmi di ricerca del ‘900, l’antropologia contemporanea: dal tribale al globale. Antropologia e sociologia: un confronto.

2)     LA CREAZIONE DEL MONDO: In principio era il Verbo

-        Il mondo, il nostro mondo, il mio mondo, il mondo altrui.

-        Mondo reale e mondo inventato. Esiste un mondo reale? Se sì, come lo si coglie? Fatti e interpretazioni.

-        Il mondo delle idee: la presunzione e i rischi del “perfetto”.

-    La genesi del linguaggio e la “creazione” del mondo. Anche il bambino crea il suo mondo con l’acquisizione del linguaggio.

-    I miti, ripetutamente raccontati dagli anziani, “creano” ilmondo.

-      Il passaggio dalla natura alla cultura: tanti popoli, tante culture, tanti miti, tanti mondi (cognitivi, emozionali, sentimentali).

3)     LA CREAZIONE DEL SACRO: L’uomo creò Dio a sua immagine e somiglianza

-        Il bisogno di trascendenza nell’evoluzione umana e nello sviluppo dell’individuo; il postulato dell’aldilà

-        Gli dei a propria immagine: la variabilità culturale degli attributi divini.

-        Politeismo e monoteismo; la religione dei teologi e la religione popolare.

-        Religione e società: simboli e riti; genealogia della morale; il bene e il male, il paradiso e l’inferno.

-        Filosofia, scienza e religione. Il processo di secolarizzazione

 

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Letteratura

La Letteratura fantastica, del mistero e soprannaturale

Docente: prof. Baldassare Carollo

 

Poe Maunpassant Lovecraft

-       Introduzione sulla letteratura del soprannaturale.

-       Lettura e commento di tre racconti scelti da Poe, Maupassant e Lovecraft.

-       Dibattito, domande, partecipazione dell’uditorio

 

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Cultura Interdisciplinare 

 Poesia e Amore

Una indagine tra Arte, Musica e Poesia

Docente: prof. Salvatore Lo Bue

mozart   shakespeare  mahabarata

 

Prima lezione:            W. A. Mozart. Lettura del “Flauto Magico”

 

Seconda lezione:        W. Shakespeare. Lettura de “La tempesta”

 

Terza lezione: Mahabharata: Il canto del Beato e le figlie del Dharma.

Riflessioni sulla mistica indù.

 

Quarta lezione: Amore umano e amore divino. Dal cantico dei cantici a Saffo.

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Dinastie impr. in Sicilia 

DINASTIE IMPRENDITORIALI IN SICILIA

I Florio e i Whitaker: due dinastie di imprenditori a confronto

Docente: prof. Francesco Melia

 Florio  whitaker

Il corso dell’anno accademico 2017/2018 ha lo scopo di ricostruire la parabola avventurosa e romanzesca di due delle famiglie imprenditoriali più importanti della giovane industria italiana, i Florio e i Whitaker, che sono state in grado di conquistare mercati e consensi nell’ Europa tra fine Ottocento e i primi del Novecento. Le visibili tracce, che ancora oggi incidono sul tessuto culturale, sociale e civile della Sicilia daranno avvio ad una sorprendente ricostruzione dell’ambiente cosmopolita europeo di cui la Sicilia fu teatro nei primi anni del Novecento.

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Educaz Diritti umani

 

Amnesty International

Docente: dott. Giuseppe Provenza

 amnesty

Come è noto la mission di Amnesty International consiste nella difesa dei diritti umani, compito che svolge in tutto il mondo intervenendo su temi quali la libertà di opinione ed espressione, la pena di morte, la tortura, la violenza su donne e minori, la discriminazione, la povertà, sia con campagne generali sui temi, sia con azioni specifiche volte a ripristinare i diritti violati nei confronti di singole persone o gruppi.

Insieme all’attivismo così inteso, Amnesty International svolge anche un’attività volta alla diffusione della conoscenza dei temi relativi ai diritti umani, sia nelle scuole, sia in altri contesti. Si tratta dell’attività che prende il nome di “Educazione ai Diritti Umani” (EDU).

PRIMO INCONTRO:

Amnesty International: come è nata – come lavora

Il concetto di Diritti Umani e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

La campagna “Coraggio” ed i difensori dei Diritti Umani

SECONDO INCONTRO:

I diritti delle donne e la violenza sulle donne

La Convenzione di Istanbul

TERZO INCONTRO:

Le migrazioni del XXI secolo

QUARTO INCONTRO:

Proiezione del documentario: “Come un uomo nella terra”

 

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Archeologia

 

Conservazione dei cereali in Sicilia nel medioevo

  Storia e archeologia a confronto

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 preistoria

1.             I miti possono raccontarci la Preistoria della Sicilia?

 

I miti sono solo racconti di fantasia, invenzioni, oppure in essi si celano vicende reali che non sono state descritte dalle fonti storiche? E ancora, quello che non conosciamo della Sicilia prima della colonizzazione dei Greci, nell’VIII secolo a.C., può aver lasciato traccia nei testi mitologici riportati dagli storici ellenici e romani?

La relazione tenterà di rispondere a queste due domande attraverso una rilettura dei miti con l’aiuto delle testimonianze archeologiche, delle tradizioni etno-antropologiche, ma anche di alcuni ritrovamenti geo-paleontologici, con l’intento di tracciare, almeno a grandi linee, un percorso “storico” della preistoria siciliana.

 

2.              La nascita dell’ineguaglianza sociale nel Mediterraneo

 

Sin dalle prime scoperte archeologiche nel XIX secolo un certo filone di studi preistorici, divenuto talvolta prevalente fra gli studiosi, riteneva che le società umane, stanziatesi lungo le rive del Mediterraneo nel corso del Paleolitico e del Neolitico, abbiamo vissuto in pace per millenni condividendo le attività di caccia e di raccolta e, successivamente, lo sviluppo dell’agricoltura; in quest’ultimo caso, sotto l’egida di una comune divinità femminile, la Grande Madre, garante della crescita dei frutti della terra.

La ricerca archeologica recente ha in buona parte scardinato tali convenzioni, dimostrando come la nascita di gerarchie locali e di conflitti, con il fine di controllare il territorio e le sue risorse, hanno origini lontane, forse già nel Paleolitico superiore. Tuttavia, sarà solo con “l’invenzione” dei metalli lavorati che si creeranno vere e proprie ineguaglianze sociali, con la nascita in tutto il bacino mediterraneo di élite di potere che in alcuni territori, come in Egitto o nel Vicino Oriente, porteranno allo sviluppo delle prime strutture statali e nel Mediterraneo occidentale alla nascita di società rette da un capo (chiefdom).

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1.               Lezione in sede:

“Demetra in Sicilia -Il santuario di Monte Ferricini ad Alcamo-“

La realizzazione di una fascia taglia fuoco su Monte Ferricini, nell’estate del 2007, porto’ alla scoperta fortuita di un consistente deposito votivo (statuette di terracotta, unguentari, coppette, lucerne, ossa di piccoli animali, ecc.). Il confronto con altri contesti simili, l’ampiezza e varietà del culto di Demetra in ambiente siceliota e magnogreco, concorrerebbero a identificare il sito con un santuario dove doveva professarsi quel culto di divinità femminili associate alla fertilità e alla celebrazione di feste in onore di Demetra e kore.

2.               Visite guidate:

 

-   Prima visita

Solunto e la necropoli punica

Lo storico ateniese Tucidide (VI, 2, 6) narra che, all’arrivo dei Greci, i Fenici, che fino ad allora avrebbero abitato le isolette e i promontori della Sicilia, si ritirarono nelle tre città di Mozia, Solunto e Palermo.            Il più antico insediamento soluntino venne saccheggiato e distrutto, come ci narra Diodoro Siculo (XIV, 5; 78.7), agli inizi del IV secolo da Dionisio I di Siracusa. La ricostruzione della città avvenuta nel  IV secolo  è documentata sempre da Diodoro (XX, 64, 4) che richiama l’episodio della truppe di Agatocle accolte a Solunto nel 307 a.C. Nel  254 a.C., durante la prima guerra punica, Solunto si arrese ai Romani (Diodoro, XXIII, 187) e in seguito Cicerone la nomina tra le civitates  decumanae che subirono le vessazioni di Verre. Parte del patrimonio archeologico di Solunto è conservato al Museo Salinas dove è possibile ammirare, tra l’altro, uno dei gioielli delle sue preziosissime collezioni: la colossale statua di Zeus, tra le più importanti testimonianze dell’arte ellenistica.  

Seconda visita

3.   Museo archeologico  regionale “Antonio Salinas”

Uno dei più importanti siti espositivi d’Europa. Sede di una delle più ricche collezioni d’arte punica e greca d’Italia.

4.   Catacomba paleocristiana di Porta d’Ossuna

     E’ la più monumentale testimonianza del primo cristianesimo  della città di Palermo in età tardoantica. Si tratta di un vasto cimitero ipogeo, posto nella depressione naturale del Papireto.

 

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Storia del cinema

Docente: Ernesto D’Angelo

 cinema1a  cinema2a  cinema3a  cinema4a

 

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Giornalismo

Donne newsmaker

Quanto, e come, la stampa parla delle donne?  - Buone e cattive pratiche

Docente: prof. Benedetto Barranca

giornale

 

 “Secondo i risultati della quinta edizione (2015) del GMMP (Global Media Monitoring Project) a fare notizia in Italia sono soprattutto gli uomini, nei vecchi come nei nuovi media. Su un totale di 603 persone rilevate nelle notizie di stampa, radio e TV monitorate in una giornata campione, le donne sono il 21%; su un totale di 445 persone nelle news online di Internet e Twitter,  il 27%.

Se consideriamo i media tradizionali che vengono monitorati da 20 anni, qualche progresso è stato certamente compiuto: la presenza femminile è aumentata dal 7% del 1995 al 21% del 2015. Ma siamo ancora al di sotto della media globale del 24% e il processo è troppo lento: continuando di questo passo (14% ogni 20 anni), serviranno più di 40 anni per raggiungere una rappresentanza femminile paritaria”. Così Monia Azzalini e Claudia Padovani, Coordinatrici per l‘edizione italiana del GMMP 2015, commentano i dati riferiti al nostro Paese. Dati che ribadiscono l’esperienza tutta italiana realizzata nel febbraio/marzo 2014 e che hanno portato il Gruppo di Lavoro Pari Opportunità del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti al varo di un manuale per una corretta rappresentazione delle donne nell’informazione. (Da segnalare che l’Ordine dei Giornalisti italiani ha fatto proprio il decalogo dell’IFJ (International Federation of Journalist)  per un’informazione corretta e priva di pregiudizi).

In questo quadro è nato l’Osservatorio permanente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti con una mail dedicata per segnalare e denunciare espressioni improprie, ma anche per sottolineare le “buone pratiche”. La mail alla quale possono essere inviate le segnalazioni è: pariopportunita@odg.it

L’attività che proponiamo quest’anno è, allora, orientata a conoscere e riflettere su:

i dati 2015 del Global Media Monitoring Project (GMMP) che sull’argomento, dal 1995 ed ogni cinque anni, conduce un apposito monitoraggio, con riferimenti anche alla indagine condotta nella sola Italia nel 2014;

le linee guida dell’Ordine dei Giornalisti d’Italia per una informazione corretta, obiettiva ed imparziale;

il decalogo della Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) per raccontare correttamente i casi di violenza.

Questo, pertanto, il percorso:

 

1° incontro: Donne newsmaker: I dati 2015 del Global Media Monitoring Project

 

2° incontro: Donne newsmaker: Le raccomandazione dell’Ordine dei Giornalisti

 

3° incontro: Donne newsmaker: Come raccontare i casi di violenza - Il decalogo della Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ).

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 Museografia

Nuove tecnologie multimediali nella presentazione dei beni

culturali

Docente: prof. Aldo Accardi

 museografia2

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Medicina

 

·       Immunologia

 Docente: prof. Francesco Dieli

 immunologia

                   1)        Le malattie autoimmunitarie

       2)        L’AIDS

 

 

              Docente: dott. Gaspare Ferrantelli

 cuore

                 1)    Stile di vita e prevenzione cardiovascolare

                 2)    Fattori di rischio modificabili e importanza del loro controllo

 

·       Ortopedia:

Docente: dott. Giuseppe Russo

ortopedia2

-                                                    Attività motoria e patologie osteoarticolari

 

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Botanica

 

Breve viaggio nel mondo nascosto delle epatiche e dei muschi

Docente: Dott.ssa Fiorenza Provenzano

 muschio

Tra i differenti gruppi di organismi vegetali quello delle briofite, comprendenti le epatiche ed i più noti muschi, è certamente tra i meno conosciuti dai non specialisti.

Infatti, tutti conoscono genericamente “il muschio” per il suo tradizionale uso nell’allestimento del presepe e quale componente vegetale che, secondo quanto riportato dall’iconografia classica e in particolar modo da gran parte della letteratura per l’infanzia, ricopre il suolo, le rocce e i tronchi degli alberi all’interno dei boschi. Nell’opinione comune, dunque, questi vegetali non presenterebbero un’evidente variabilità o differenziazione morfologica e la loro presenza sarebbe legata a ben precise condizioni ecologiche. Le cause di ciò sono da ricercare indubbiamente nelle dimensioni in genere molto piccole di questi organismi, che non sono pertanto oggetto di adeguata attenzione e non stimolano attente osservazioni dei loro caratteri morfologici; ma anche in una generale tendenza, ad oggi ancora troppo diffusa nelle scuole, a realizzare percorsi didattici quasi esclusivamente riguardanti le piante più appariscenti, spesso con fiori, ed a trascurare tutti gli altri gruppi vegetali, considerati di scarsa rilevanza.

Conseguentemente molte persone non sanno che anche i muschi (e le epatiche) presentano una notevole diversità di specie e vivono nei più svariati habitat, da quelli umidi a quelli molto aridi; che svolgono molteplici ruoli negli ecosistemi; che hanno avuto una notevole importanza nella storia evolutiva dei vegetali essendo stati i primi organismi che hanno colonizzato le terre emerse; che, come ormai tutti i viventi, risentono dei drastici mutamenti ambientali apportati dall’uomo al punto di rischiare in alcuni casi l’estinzione.

Durante i due incontri verranno illustrati gli aspetti più significativi del mondo dei muschi, così poco conosciuti in particolare nella regione mediterranea, dove a causa dell’aridità estiva scarseggiano quelle foreste umide che notoriamente li ospitano in grande abbondanza.

 

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