Corsi attivati dall'UNITRE di Alcamo nell'Anno Accademico 2019 - 2020

 

 

Letteratura Storia del territorio Storia
 Antrop. ed etica filosof. PsicologiaStoria della Sicilia Storia dell'arte
 Ebraismo ad Alcamo  Storia del cinema  Architettura Archeologia
 Giornalismo  Cult e trad cinese Diritto penale   Medicina 
 
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Letteratura

 

Presentazione, lettura e commento di alcune pagine di Sartre, Camus, e Pessoa

 

Docente: prof. Baldassare Carollo

Tre lezioni: nella prima e nella seconda si parlerà del diario esistenziale.

La scrittura come autoanalisi e cura. Verranno presentate, lette e commentate pagine di Sartre (La Nausea), Camus (La Caduta), Pessoa (Il libro dell’inquietudine) e di altri autori.

Nella terza lezione si terrà un esperimento di scrittura. Con produzioni proprie improvvisate, lette e commentate.

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Storia del territorio

 

STORIA DEL TERRITORIO

Vicende oscure dell'Unità d'Italia

Docente: dott. Francesco Bianco

 

1- Le morti nascoste

2 - Antistorie di Sicilia (Surci e Cutrara tra Alcamo e Castellammare)

 

 Un quadro fosco e torbido, di morti taciute, di retroscena scomodi, che potevano, e forse ancora possono, dare fastidio, in quella Sicilia che si appresta a diventare Italia.

Ritrovamenti in atti pubblici e bibliografie in passato inosservate, o volutamente ignorate e ai più sconosciute, che abbiamo il dovere  di tirare fuori dal nascondiglio della storia dove erano state riposte.

 

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 Storia

Storia della Sicilia, dei Siciliani e della sicilianità

Il Risorgimento in Sicilia

Docente: prof. Stefano Milotta

 

Saranno trattati: i moti del 1820 e del 1848 e ci si soffermerà in particolare sull’Impresa dei Mille, nella quale i Siciliani hanno svolto un ruolo da protagonisti. La descrizione della società siciliana dell’epoca permetterà di contestualizzare le vicende narrate e di precisare le aspirazioni, gli obiettivi e l’azione delle diverse classi sociali.

Il processo di unificazione nazionale è caratterizzato da varie problematiche, alcune delle quali saranno sottoposte all’attenzione dei corsisti.

La prima domanda che sorge spontanea è: “Perché il Sud è rimasto indietro?”. Essa non può certo essere affrontata con riferimento al solo Risorgimento, riguardando l’annosa “Questione meridionale”, ma ritengo che vada posta fin da ora, per verificare quali erano, prima ancora dell’unità d’Italia, le condizioni della Sicilia e delle regioni che avrebbero registrato il maggiore sviluppo: a tal fine la nostra isola sarà posta a confronto con Piemonte e Lombardia.

Come si spiega che l’aristocrazia, incontrastata classe egemone in Sicilia, sia stata prima anti-borbonica e poi filo-sabauda; prima indipendentista e poi unitaria, o, al massimo, autonomista; prima abbia guidato i moti popolari rivendicando obiettivi retrivi di sostanziale conservazione dei propri privilegi e dopo si sia fatta alfiere del rinnovamento risorgimentale?

Come mai il popolo siciliano era così propenso alle rivolte?

Come può essere accaduto che il Regno borbonico si sia dissolto e invece quello sabaudo abbia annesso il resto d’Italia? Può essere riconosciuta una qualche attendibilità a quanti spiegano il tutto ricorrendo a ipotesi di complotti e di corruzione di generali borbonici?

Come mai i democratici, che con Mazzini e Garibaldi ebbero almeno la metà del merito di aver edificato la nuova Nazione, al momento dell’unificazione furono emarginati dai moderati, che con Cavour e la Destra storica assunsero il governo dell’Italia?

Può ancora il Risorgimento essere considerato uno dei “miti fondanti” della nostra Nazione?

Come si può notare da questa presentazione, anche il corso di quest’anno sarà proposto in modo problematico e i soci dell’UNITRE saranno sollecitati ad intervenire per esprimere il loro parere sugli argomenti trattati.

Il corso si articolerà in tre incontri: 1) Condizioni generali della Sicilia sotto i Borboni; 2) I moti del 1820 e del 1848; 3) L’unificazione nazionale.

 

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 Antropol. ed etica filisofica

ANTROPOLOGIA ED ETICA FILOSOFICA

 Docente: prof.ssa Anna Pia Viola

 

Il PENSARE filosofico è stata l'attività che nel corso di oltre due millenni ha rappresentato la linfa della civiltà soprattutto occidentale. 

Siamo ormai al declino della civiltà occidentale con la perdita proprio dell'esercizio sapienziale della ragione, che fa riconoscere radici, valori e progettualità.

Soprattutto oggi che ci rendiamo conto di cosa stiamo perdendo, il PENSARE filosofico, rigoroso e sapienziale, fonda la costruzione della casa comune, un nuovo umanesimo e una coscienza retta.

1,  Pensare correttamente per prendersi cura della "casa comune".

2.  Il nuovo umanesimo nella rinascita delle radici umane

3.  Per una vita "disobbediente" e autenticamente libera.

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 Psicologia

PSICOLOGIA

La Ludopatia nell’anziano

Docente: dott.ssa Melania Bonello

 

Il gioco d’azzardo patologico – la roulette russa delle emozioni

 

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Storia della Sicilia 

 

STORIA DELLA SICILIA

Giuseppe Tomasi di Lampedusa: ogni uomo è un’isola

Docente: prof. Francesco Melia

 

Il corso rievocherà le vicende biografiche dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del famoso romanzo “Il Gattopardo”, attraverso le antiche famiglie aristocratiche da cui discendeva: i Tomasi di Lampedusa e i Filangeri di Cutò.

Grande risalto verrà dato alla storia dei luoghi, nei quali si è svolta la vita dello scrittore, fondamentali per meglio comprendere la proiezione autobiografica presente nel suo romanzo. Il palazzo Lampedusa di Palermo, il palazzo Cutò di Santa Margherita Belice e la villa Cutò di Bagheria sono stati il teatro dell’infanzia e della giovinezza dello scrittore ed il corso ne traccerà le vicende storiche intrecciate con la biografia dell’autore.

 

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Storia dell'arte

STORIA DELL’ARTE

 Opere d’arte, collezioni e committenti nell’Italia nei secoli XVII e XVIII

Docente: prof. Francesco Melia

 

Il corso propone una rilettura della storia del sistema dell’arte in Italia, dei meccanismi di produzione e fruizione delle opere attraverso le vicende storiche dei committenti, del loro gusto e del costume di un’epoca, determinanti per la realizzazione di imponenti raccolte d’arte.

Il collezionismo d’arte è un primato assoluto in Italia ed è stato espressione di cultura, consapevolezza aristocratica e prestigio sociale. Tuttavia gran parte delle collezioni d’arte formatesi nel corso dei secoli in Italia, ha subito una terribile diaspora: per questa ragione molti capolavori d’arte rappresentano lo stile italiano nel mondo. L’obiettivo del corso è tracciare la storia di alcune grandi collezioni italiane, dalla formazione sino alla loro dispersione

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Ebraismo ad Alcamo

L’EBRAISMO AD ALCAMO

La comunità ebraica di Alcamo nel contesto del giudaismo siciliano del xv secolo

Docente: dott. Sergio Dara

 

Il  1492 viene ricordato soprattutto per  la scoperta dell’America anche se, in quel medesimo anno,  si verificò un  altro avvenimento di grossa portata storica, da tanti sconosciuto: l’espulsione degli ebrei  dalla Sicilia e da tutto il Regno di Spagna. La cacciata e la persecuzione di un popolo cioè, che ormai da secoli integratosi nella società siciliana (quindi Siciliani a tutti gli effetti) fu espulso dal regno per motivi  prevalentemente economico-finanziari, più che politico-religiosi, dai sovrani di Spagna.  Anche Alcamo, che aveva la sua Giudecca e la sua Sinagoga, fu interessata a questo fenomeno. Il corso si propone di mettere in luce i vari aspetti della vita degli ebrei siciliani in genere e di quelli alcamesi in particolare, dall’XI al XV secolo: dalle origini alla loro espansione , le usanze religiose e civili, l’organizzazione amministrativa e giudiziaria e la loro definitiva espulsione dal regno, avvenuta il 31 marzo 1492, con editto firmato dai sovrani di Spagna Ferdinando II d’Aragona detto il Cattolico e Isabella di Castiglia. Sono previste due lezioni che tratteranno le seguenti tematiche:

1) L’ebraismo siciliano dalle sue origini fino all’espulsione del 1492;

2) Alcamo Judaica: storia, usi e costumi della comunità ebraica alcamese del XV secolo, con visione e lettura di documenti originali e la proiezione di slide.

 

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Storia del cinema

 

STORIA DEL CINEMA

I momenti mitici del cinema

Docente: Ernesto D’Angelo

 

    

 

Etiche, estetiche e memorie

Per questa sesta annualità (ormai lo sbadiglio dell’uditorio si appalesa incontenibile) della già famigerata manifestazione stortignaccola del Cirannino del Bignami di una qualsiasi "Breve Storia del Cinema" (già maramaldamente e ribaldamente svolta nei cinque anni precedenti con incedere zompettante, ma tutto sommato devoto ad un minimo di condotta-non-del-tutto-disdicevole), si elargirà agli avidi intelletti dei partecipanti alcuni didascalici e pregnanti lacerti (a proditorio ed insindacabile giudizio del proponente) della 'settima arte'.

Stavolta pescando pure nella sua storia più recente, ma egualmente luminosa.

Inoltre si cercherà di dare adeguata celebrazione a due cineasti di differente terra e generazione, ma entrambi capaci di iconizzare la Storia attraverso le "descrizioni di descrizioni" (la citazione è di un grande poeta e regista) e di guardare, seppur con incantamento quasi contrapposto, alle innumerevoli pieghe che increspano l'animo umano Dunque, si parva licet, in questi ulteriori quattro incontri, e con l'ormai consolidato modus che mette in risalto più l'edutainment che l'epistème (come da intestardita e calcificata coazione a ripetere del conduttore), si darà visione ed esplicazione di immagini, figure e momenti memorabili di segmenti della storia di un'arte che non smette mai di sorprenderci:

 

- Il cinema degli ultimi trent'anni (Parte I):

  La caleidoscopica irrequieta e violenta etica liminare di un secolo che non voleva morire.

 

- Il cinema degli ultimi trent'anni (Parte II):

  Il divenire che guarda gli altrove (im)probabili

 

- Luchino Visconti: l'estetica aristocratica del dolore di vivere

 

- Peppuccio Tornatore: la Storia che si fa Memoria. La Memoria che si fa Storia.

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Architettura

 

ARCHITETTURA

 

ARCHITETTURA ANTICA

Linee di ricerca per una Storia dell’Architettura prima dei Greci in Sicilia: reperti ed ipogei tholoidei

Docente: Architetto prof. Carmelo Montagna

 

 

Presenza in Sicilia della “Cultura della Thòlos”

          La presenza in Sicilia della “Cultura della Thòlos”, tratta di un autentico “codice architettonico”, che definisce esattamente l’ambiente culturale che lo esprime. Si tratta di una “classe” di ambienti-strutture che è perfettamente inseribile, come tipologia architettonica, nella genealogia euro mediterranea di un arco cronologico vastissimo, a partire dalla memoria ancestrale della “casa-tomba a thòlos” del Neolitico cipriota di Choirokotia (circa VI millennio a.C.), passando per il manufatto più noto e significativo: il Tesoro di Atreo a Micene (circa XV sec. a.C.). Anche se le radici dei contesti sono evidentemente più problematiche per l’estensione d’uso della pianta centrica con cupola in età Classica o Ellenistica, essi sono accomunati dalla stessa definizione: “Thòlos. Antica costruzione circolare, diffusa specialmente nelle civiltà preelleniche; si vedano, per esempio, i sepolcri cosiddetti degli Atridi, presso Micene … Analoghe forme si trovano sia in costruzioni preistoriche, sia nei nuraghi sardi, sia nelle tombe etrusche. Strutture simili sono presenti anche, seppur raramente, nell’architettura classica…” (1)

A partire dalla tarda età del Bronzo (1300-1100 a.C.) le comunità insediate nella Sicilia interna Centro-Meridionale recepiscono pienamente nel rito e nel culto la struttura funeraria ipogeica, che prende il nome di thòlos. È una contaminazione culturale dall’area egea, che riconduce alle frequentazioni delle coste siciliane da parte della marineria micenea e cipriota, con una considerevole concentrazione di attestazioni che rende questo comprensorio un territorio notevole ed importante nel panorama della protostoria siciliana.

 In particolare, nelle importanti collezioni archeologiche dei musei visitabili fra il Salso ed il Platani ed oltre, che documentano le culture indigene fino al contatto con i Greci, sono presenti reperti singolari e numerosi, che attestano nei luoghi di culto dei vari siti l'uso di modellini fittili di tempietti a thòlos. Sono generalmente datati dagli archeologi al VIII sec. a.C. ma documentano fasi d'uso culturale e modelli reali di architettura sacra sicuramente più antichi, in considerazione del fatto che la frequentazione della marineria minoica, per il commercio dello zolfo, è attestata fin dal XVIII sec. a.C. alla foce del Platani. Sono impianti architettonici che riproducono recinti, capanne o edifici sacri a pianta circolare, con un foro apicale in corrispondenza del tetto, riccamente decorati a incisione nelle parti esterne, con schemi geometrici e motivi decorativi in uso nella ceramica coeva dell'ultima età del Bronzo/inizi età del Ferro, in Sicilia Centro-Occidentale.

Si tratta dunque di un segmento importantissimo della Storia dell'Architettura antica siciliana ancora totalmente sconosciuto al pubblico più attento, che merita pertanto di essere narrato. È quello che farà Carmelo Montagna nell'occasione: raccontare di questa inedita "Via delle thòloi"; un aspetto di grande fascino e bellezza della Sicilia sconosciuta, che ha almeno sette secoli di "grande storia in più" da mettere in evidenza rispetto a quella genericamente "Greca", che conosciamo dai testi divulgativi ufficiali.

(1)  Voce thòlos, in Enciclopedia dell’Architettura, Ed. F.Motta, 2008.

 

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 ARCHITETTURA MODERNA

I grandi architetti del novecento

Docente: Architetto prof. Bino Ferrara

 

La storia dell’architettura moderna raccontata attraverso la personalità e le opere dei suoi protagonisti capaci di cambiare la concezione e la visione dell’arte , come anche di farla rinascere a nuova vita.

Negli anni successivi alla Prima Guerra mondiale alcuni architetti reagiscono e criticano la tradizione degli stili storici e anche l’esuberanza decorativa portata dall’Art Nouveau. Essi sono accomunati dal desiderio di stabilire un ordine funzionale per la città e le abitazioni, per rendere vivibile l’ambiente in cui l’uomo vive e lavora. 

Il nuovo sviluppo architettonico fu  possibile anche grazie all’uso di nuovi materiali da costruzione. Tra questi vi è il calcestruzzo che unito a delle strutture metalliche leggere e molto resistenti daranno forza e leggerezza alla costruzione.

 

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Archeologia

ARCHEOLOGIA

·       Docente: prof. Antonino Filippi

Protagonisti della ricerca preistorica in Sicilia: gli uomini e i luoghi.

A partire dalla seconda metà del XIX secolo ebbe inizio, con criteri scientifici, la ricerca sui primi abitanti della Sicilia, soprattutto attraverso l’esplorazione delle tante caverne dell’isola. Queste prime ricerche archeologiche erano state anticipate da indagini geologiche e soprattutto paleontologiche, condotte da illustri studiosi come il Barone Anca, il prof. Gemmellaro e il Falconer, i quali avevano dimostrato come in epoca remota la Sicilia era stata una terra abitata da elefanti, rinoceronti e felini, animali che oggi caratterizzano la fauna di regioni lontane come l’Africa centrale e australe. Partendo da queste premesse, il contributo tenterà di tracciare la storia della ricerca preistorica in Sicilia, condotta grazia all’opera di grandi personaggi dell’archeologia come il barone Von Adrian, Paolo Orsi, Luigi Bernabò Brea, fino ad arrivare alle più recenti indagini di Sebastiano Tusa.

Le nuove frontiere dell’archeologia: le recenti scoperte che hanno cambiato le nostre conoscenze sul passato dell’umanità.

           Negli ultimi tre decenni nuovi ritrovamenti archeologici hanno in gran parte stravolto il quadro storico relativo allo sviluppo delle società umane che ancora veniva presentato nella seconda metà del XX      secolo. Ritrovamenti come la Grotta Chauvet, nel sud della Francia, hanno mostrato aspetti del tutto nuovi sull’arte preistorica, mentre, un sito come Gobleki Tepe, nell’alta valle dell’Eufrate, ha stravolto le nostre conoscenze circa l’organizzazione sociale degli ultimi cacciatori-raccoglitori della fine del Paleolitico. Queste e molte altre scoperte dimostrano che molti dei paradigmi del passato sono stati superati e oggi l’archeologia, anche grazie all’apporto di nuove tecnologie, viaggia spedita verso la conquista di nuove frontiere della conoscenza.

 

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·       Docente: prof. Ignazio Messana

   

 

Longarico

Longarico è citata nell’Itinerario Antonini, uno stradario di epoca romana, lungo la via consolare Valeria che da Panormo conduceva a Lilibeo.

L’Itinerario riporta le distanze in miglia romane (circa m 1.487) tra alcune città (civitates), luoghi fortificati (oppida), stazioni di posta, piccoli centri abitati (statio e mansiones) e luoghi di cambio di cavalcature (mutationes) collocati sulle vie più importanti.

Ma Longarico era una città? un piccolo villaggio o una stazione di posta? e dove era ubicata?

Molti studiosi hanno avanzato numerose congetture sulla sua possibile collocazione.

Esamineremo se è proponibile la nostra ipotesi: Longarico ai piedi del Bonifato, in contrada Morticelli.

 

Castello di Sperlinga

Il castello rupestre di Sperlinga è una delle roccaforti medievali più interessanti e suggestive dell’entroterra siciliano e per secoli uno dei baluardi della contea madonita. Costruito in cima ad una rupe di arenaria grigia, alle pendici meridionali dei Nebrodi, emerge in mirabile simbiosi con la roccia. 

Le origini del castello, dove natura e opera dell’uomo si fondono in un insieme armonico, sembrano piuttosto remote. La parte più arcaica del maniero è testimoniata da una successione di ambienti ipogeici ricavati nella roccia, a diversi livelli sovrapposti ed intercomunicanti.

Il nome di Sperlinga è legato alla insurrezione della Pasqua 1282 nota come il Vespro Siciliano che portò alla cacciata degli Angioini dal Regno di Sicilia. La circostanza vide Sperlinga rifiutarsi di insorgere contro i francesi di Carlo d’Angiò e parteggiare per costoro offrendo loro rifugio. Celebre è il detto “quod siculis placuit sola Sperlinga negavit” (ciò che piacque ai Siciliani solo Sperlinga lo negò).

 

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Giornalismo

GIORNALISMO

SLOW JOURNALISM

Docente: prof. Benedetto Barranca

 

Il giornalismo è in crisi? Certamente si, ma non è morto!

 E’ fuori discussione che la fiducia nei media tradizionali è ai minimi storici e qualche segnale di modesta fluttuazione in aumento, nell’ultimo anno, non cambia assolutamente il quadro generale.

Chi è il colpevole di questa situazione: Internet? , Google?, Facebook?, la TV?.....

Le concause della crisi sicuramente sono tante, ma non sono solo esogene. vanno ricercati anche all’interno del giornalismo stesso, interrogandosi e avviando percorsi organizzativi e di metodo che diano risposte soddisfacenti alle esigenze dei cittadini lettori.

Ed è quello che, in Italia e nel Mondo, tanti giornalisti stanno cercando di fare.

Tra le nuove iniziative, merita sicuramente attenzione lo “Slow Journalism”. Ed è questa proposta che vogliamo approfondire nei tre incontri previsti:

              Primo incontro: Il contesto in cui nasce lo Slow Journalism e la filosofia slow

Secondo incontro: Un manifesto per lo Slow Journalism

Terzo incontro: Lo Slow Journalism in Italia e nel Mondo

 

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Cultura e trad cinesi

CULTURA E TRADIZIONI CINESI

Docente: Prof.ssa Giusi Tamburello

 

Il corso sulla cultura cinese si basa su tre incontri,  nei quali si cercherà di fornire alcuni elementi di riflessione sulla Cina.

 Il primo dei tre incontri è volto a illustrare i due mondi che nel corso della storia hanno caratterizzato l'esperienza cinese: da un lato, il mondo elitario della corte imperiale, dall'altro il vivace mondo contadino. La cultura cinese si è sempre sviluppata tra questi due poli.

 Il secondo incontro approfondirà questo aspetto attraverso l'illustrazione delle feste, delle tradizioni, delle usanze che sono rappresentative delle differenze esistenti fra queste due sfere della società cinese.

 Infine, il terzo incontro metterà in luce le caratteristiche della scrittura cinese che è stata tradizionalmente non solo appannaggio della classe dei funzionari imperiali, ma anche elemento di coesione di un paese di per sé enorme. Nell'ambito dell'ultima lezione, sarà proposta ai partecipanti anche una prova di scrittura con pennello e inchiostro. 

 

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Diritto penale

 

DIRITTO PENALE

Docente: Avv. Maurizio Lo Presti

 

Il diritto penale è un ramo del Diritto Pubblico che si occupa di individuare le condotte e i comportamenti degli uomini, che costituiscono reato.

Il reato, anche detto illecito penale, è qualsiasi fatto cui l’ordinamento giuridico commina una sanzione detentiva o pecuniaria.

Il corso si articolerà in quattro incontri, su temi ed argomenti che ultimamente hanno costituito motivo di ampio e vigoroso dibattito e riflessione.

Gli argomenti trattati saranno:

Il reato:

- fatto;

- dolo – colpa;

- causa di giustificazione;

 - pena.

Legge sul femminicidio:

- codice rosso;

- violenza sulle donne.

Legittima Difesa;

Stalking condominiale;

Omicidio stradale.

I temi e gli argomenti, su richiesta di approfondimenti da parte dei corsisti, potranno essere mutati in ragione di interesse o curiosità intellettuali di questi ultimi.

Confidando in un Vs. interesse all’ approfondimento degli argomenti, auguro a tutti un buon anno accademico.

 

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Medicina

MEDICINA

 

·       PSICHIATRIA

Docente: dott. Giuseppe Marchese

Progressi delle neuroscienze ed invecchiamento

 

I progressi delle neuroscienze ridisegnano il modo con cui possiamo guardarci. Non sempre i linguaggi della scienza sono in grado di farci apprezzare quanto siano grandi gli occhi con cui ci guardiamo. Scopo degli incontri è quello di prestarmi come, spero adeguato, interprete tra la curiosità di tutti noi e le attuali conoscenze sulla Mente/Cervello.

 

·       GASTROENTEROLOGIA

Docente: Dott.ssa Vincenza Calvaruso

Malattie intestinali: celiachia e malattie infiammatorie

 

·       ORTOPEDIA

Docente: Dott. Giuseppe Russo

Patologie articolari della spalla. Cure ortopediche e rieducazione funzionale

Relazione fra patologie reumatiche ed alterazioni osteoarticolari. Diagnosi e cure

 

 

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